Adorare il Dio di Gesù Cristo, fattosi pane spezzato per amore, è il rimedio più valido e radicale contro le idolatrie di ieri e di oggi. Inginocchiarsi davanti all’Eucaristia è professione di libertà: chi si inchina a Gesù non può e non deve prostrarsi davanti a nessun potere terreno, per quanto forte. Noi cristiani ci inginocchiamo solo davanti al Santissimo Sacramento,
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Catechesi
Lo sguardo sul sacramento dell’Olio degli infermi, fin qui delineato, ci ha aiutati, penso, a scorgerne meglio il significato e il valore. Un ulteriore aiuto lo troviamo nel sottolineare i tre elementi della celebrazione da considerare “centrali”:
-La preghiera della fede
-L’imposizione delle mani
-L’unzione con l’Olio Santo
1. E’ la preghiera della fede che, come dice san Giacomo “salverà il malato” (Gc. 5,15). In questo sacramento è il “popolo di Dio che prega con fede”, come fa notare pure il Rito. Ecco perché è così importante che la comunità di fede si raduni attorno al malato nella celebrazione pubblica; in quella privata (in casa,in ospedale) almeno la famiglia e, se possibile, gli amici dovrebbero partecipare al rito in rappresentanza della più vasta comunità.
Uno dei mezzi più frequenti con i quali Gesù annunciava la presenza del Regno, era la guarigione dei malati.
Una conferma: più o meno la metà del Vangelo secondo Marco comprende racconti di guarigione. Così Gesù annunciava l’amore di Dio e l’azione salvifica per la quale Egli era venuto nel mondo.
Negli Atti degli Apostoli, Luca racconta che i discepoli continuarono questo ministero loro affidato. Fin dall’inizio la comunità cristiana dunque si prese cura dei malati con la preghiera e con atti concreti di servizio, ad esempio fondando ospedali per loro e ospizi per i morenti.